giovedì 12 settembre 2013

Risposta alla lettera sull'infertilità - la risposta di un marito

Giorni fa ho postato la lettera sull'infertilità, scritta da donne che come noi combattono ogni giorno per il loro sogno. Una richiesta di aiuto, di un abbraccio o semplicemente di comprensione. Ma nella nostra lotta noi non siamo sole. Ci sono loro, i nostri uomini, che nonostante non lo diano molto a vedere soffrono con e per noi. Oggi voglio dar voce anche a loro, tramite questa lettera/testimonianza scritta come risposta alla precedente lettera. Perchè è giusto così. Provate, per un secondo, a pensare che l'abbia scritta il vostro lui, per voi.


Questa lettera è per te che lo ami e tieni alla sua felicità.
Anzi, no.
Questa lettera è per te che lo ami, e che tieni alla VOSTRA felicità.
Questa lettera è per te che non riesci più ad essere la donna di prima, semplicemente perché non lo sei più. Per te che sei isolata, depressa e ossessionata dall’idea di avere un bambino.
Probabilmente ti è molto difficile capire che tuo marito comprende tutto questo. Che l’infertilità sta colorando ogni singolo istante della sua giornata con te. Da anni.
Probabilmente non riesci a immaginare che mentre ti sta facendo impazzire di rabbia, ascoltandoti distratto con lo sguardo sulla partita in TV, sta pensando che non guarderà mai il Milan con suo figlio, e che ha il terrore che tu ti senta in colpa per questo.
Terrore puro.
Perché lui può sopportare di guardare la partita solo con i figli dei suoi amici, ma non può sopportare l’idea di avere perso te per sempre.
Probabilmente ti è completamente impossibile capire come mai non riuscire ad avere un figlio è qualcosa che non lo uccide e che non rende la sua vita vuota e inutile. Perché la sua vita sarebbe piena di te.
Ti è difficile comprendere che tutto quel che lui vuole dalla vita è vederti felice accanto a lui. Perché a differenza tua, lui in te non vede un mostro sterile e diverso da ogni altra donna, ma la donna che ama e che ha voluto sposare, con tutte le sue forze, e con cui vuole trascorrere ogni giorno che gli rimane.

Questa lettera non è scritta con altri uomini, solo da me. Non sono sicuro che mi importi qualcosa, verificare se anche gli altri uomini la pensano come me. Ma negli ultimi quattro anni della mia vita, ho purtroppo incontrato molti altri uomini che, come me, erano infertili, sterili o erano sposati con una donna infertile. Ho parlato con loro, sottovoce per non farci sentire da te. E ascoltavo sempre (quasi sempre) le stesse parole che avevo pensato e detto, ogni volta più inutilmente. Così ho finito per credere che come è possibile che tu, donna infertile, cerchi di far capire a noi quel che provi, quel terribile dolore che ti ha rubato ogni gioia e ha spento la luce nei tuoi occhi, così anche io vorrei provare a farti capire alcune cose.
Cose che reputo piuttosto importanti, perché ho solo questa vita e avevo deciso di viverla con te.

Ti potrà sorprendere il fatto che io sappia che un sesto delle donne che vuole avere un figlio non riesce a concepirlo. E’ perfino possibile che ti sorprenda scoprire che so che le tube chiuse rendono davvero improbabile una gravidanza naturale, e che se ti porterei volentieri alle Maldive non è perché una coppia di amici è andata lì e ha concepito un figlio, ma perché mi piace, perché mi rende felice andare con te in un posto meraviglioso e romantico, fare l’amore con te e vederti sorridere felice.
Ascolto quel che tu mi spieghi, sui fatti dell’infertilità. A volte, invece di lavorare, vado su internet e cerco la spiegazione di quel che ci sta accadendo, provo a capire, provo a trovare parole che mi diano la speranza che il tuo, il nostro desiderio sia esaudito. Sto perfino imparando quale differenza ci sia tra una FIVET e una ICSI.
Sono addirittura riuscito a spiegare a mia madre che no, non è che “se non ci pensiamo” questo figliolo arriverà, come arriva per tutti. E mio padre ha assimilato il fatto che, probabilmente, non diventerà mai nonno di mio figlio.
Ma non penso a quello tutto il giorno. Non ci penso tutta la sera. Non ci penso tutta la notte.
Non odio le persone che ci dicono che stiamo cercando un figlio “con troppa insistenza”, che dobbiamo “rilassarci”. Ho imparato che la risposta migliore, quando la ventesima amica con il figlio in braccio mi chiede “allora, quando vi decidete a fare un bel bimbo anche voi?” è semplicemente “ci stiamo provando, ma abbiamo dei grossi problemi, siamo infertili”. Perché ho imparato che nessuno di loro (al massimo pochissimi di loro) mi chiede quelle cose per cattiveria. E che se mi danno un consiglio stupido, è solo perché di fronte a un simile dolore non sanno cosa dire, e perché ignorano completamente gli aspetti medici del problema.

Sai, mi sono accorto che ti stai sottoponendo a trattamenti per l’infertilità. Mi accorgo che andiamo a fare delle visite, che prendi delle pillole o che ti fai delle iniezioni. So che conti i giorni dall’inizio del ciclo, e che quattordici giorni dopo la tua ovulazione arriva il momento peggiore del mese. Li conto anche io, anche se tu non fai caso a questa come ad altre cose, perché non riesci a pensare ad altro che a quello. Così non ti accorgi nemmeno che a un certo punto divento molto gentile, che provo a fare cose che non faccio mai, che vorrei domandarti se ho contato giusto e se effettivamente sei in ritardo di due giorni e perché non provi a fare un test.
Ma non posso farlo. Perché tu sei convinta di aver fallito, e se te lo chiedessi ti sentiresti in colpa nei miei confronti, e staresti malissimo. E io non sopporto di vederti star male, soprattutto quando non posso fare niente, niente, niente che possa farti stare meglio.

Perché non è vero che tu vuoi la mia comprensione. Tu vuoi un bambino, e niente altro.
E io sono lì, al tuo fianco. Sono pronto a fare qualunque cosa, a provare qualunque tecnica, ad ascoltarti quando vuoi sfogarti, a piangere con te quando vuoi solo urlare il tuo dolore, la tua incertezza, la tua rabbia, la tua invidia.
Ma tu resta con me. Non te ne andare, non ti chiudere in quel mondo orribile dove sei l’unica a capire quanto soffri, non chiudere la vita fuori. Perché quella vita che chiudi fuori, è anche la nostra vita.
Tu non sei un mostro, non sei merce avariata, non sei una mezza donna, non sei un fallimento. Sei la donna che ho cercato, di cui mi sono innamorato, e con cui ho deciso di vivere ogni giorno. Quando disprezzi te stessa, disprezzi me.

Ricordati che anche io in questo momento non ho alcuna certezza. Che ogni mese spero con te, e rimango deluso con te. Che devo trovare le forze per un nuovo tentativo, se stiamo sottoponendoci a tecniche di fecondazione assistita. Ma non mi domando se potrò avere un figlio, ma se POTREMO avere un figlio. Perché per me un figlio ha senso solo se è nostro figlio. E se ci saremo ancora noi.
Quella sera ormai lontanissima in cui abbiamo deciso di avere un bambino, io lo desideravo quanto lo desideravi tu. Ora non più.
Perché io continuo semplicemente a desiderare un figlio con te. Mentre tu, ormai, vuoi solo un figlio.
Non è passato un giorno né un mese. Sono passati anni.
Non sei tagliata fuori dalle altre persone. Sei tu che stai chiudendo tutte le altre persone fuori dal tuo mondo, per l’imperdonabile colpa di avere dei figli.
Non sono le altre persone a non essere in grado di capire quale angoscia tu provi all’idea di non avere mai un figlio, a essere incapaci di comprendere il tuo dolore. Sei tu ad essere ormai ossessionata da un’unica idea, incapace di pensare ad altro.
“Qualche volta sarà depressa, qualche altra sarà arrabbiata. Qualche volta sarà fisicamente ed emotivamente esausta. Non sarà la solita donna, non sarà più la stessa di prima. Probabilmente non avrà voglia di fare molte delle cose che faceva prima.
Lei non sa quando e se il suo problema si risolverà. È impegnata in una dura avventura che purtroppo al giorno d'oggi ha basse probabilità di successo. Più a lungo resiste, più le sue probabilità di restare incinta diventano alte.”
No. La soluzione del “tuo” problema non è rimanere incinta. La soluzione del “tuo” problema è la stessa soluzione del “mio” problema: imparare giorno dopo giorno ad accettare l’idea che un figlio biologico potremmo anche non averlo mai. E imparare ad essere felice lo stesso, per noi.
Anche io non capivo tantissime cose, all’inizio.
Non capivo come mai ti preoccupassi tanto, dopo i primi mesi, e non capivo perché ti angosciassi. Non capivo cosa significa, per te, l’idea di non poter avere un bambino.
Ma ho provato a imparare. E’ stata una scuola dura, perché ogni giorno ho visto crescere il tuo dolore, ogni giorno ho sentito crescere la tua disperazione, senza poter fare nulla per cancellarla, e neppure per diminuirla. Tu ti sentivi impotente perché una vita non cresceva dentro di te, e io mi sentivo impotente perché ti vedevo morire, e morivo anche io. Morivo perché avevo paura di perdere anche te.
Ho imparato a comprendere la profonda necessità fisica e psicologica che tu provi di poter sentir crescere la vita dentro di te, e la devastazione che ogni mese lascia dietro di sé.
Ora sei tu che devi imparare qualcosa. A sorridere di nuovo. A sorridere anche se mi vedi giocare con la figlia dei nostri amici, o con la nostra nipotina, o se la tua migliore amica ti chiede di fare da madrina al battesimo di sua figlia.
Perché sono passati anni. Perché la vita non finisce solo perché non abbiamo un figlio, solo perché non hai un figlio. Ma bisogna che tu te ne renda conto, bisogna che tu capisca cosa è veramente importante. Prima che sia troppo tardi, prima che la stanchezza e il dolore e la rabbia trascinino via tutto, senza lasciare più nulla dietro di sé.

Non era il figlio che non abbiamo avuto, la cosa più importante della nostra vita.
Eravamo noi.





4 commenti:

  1. Mi hai fatto piangere..questa è veramente VERA. So che Carl pensa le stesse cose..e finalmente me ne sono resa conto anch'io. Tutto quello che abbiamo è NOI DUE. Non c'è molto altro. E non possiamo rischiare di distruggere questo NOI DUE per un noi tre che non si sa se e quando arriverà. perchè senza NOI DUE, non ci può essere nessun NOI TRE. Grande lezione. Grazie Bimba per averla pubblicata...

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  2. ke dire..........la mia stessa situazione.......solo noi 2 in questi ultimi 3 anni d tentativi....ossessionani......quasi da minare un rapporto meraviglioso.....x poi sentirsi dire.....sinecausa...mettetevela via!!!!!!! ok...c diciamo...rimaniamo noi..col nostro amore... grazie x aver scritto tutto quello ke a fatica si puo esprimere....baci LIZA

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  3. Mi hai fatto venire i lacrimoni e mi hai dato delle certezze.
    Grazie

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