martedì 25 settembre 2012

Domani il giorno della verità

Dopo giorni bui ora è il momento di reagire, il momento di decidere, di prendere in mano la nostra vita e partire verso la meta, assieme. Domani mio marito farà un nuovo spermiogramma per valutare se l'integratore ha migliorato qualche cosa. E assieme a questo ci sarà il test di capacitazione, quel valore che determinerà le nostre prossime scelte. E si, tutto dipende da quel valore che ci dirà finalmente quanto possiamo ancora sperare in una via naturale, quanto in una fecondazione di I livello o quanto in una icsi. Con questo e con i miei tamponi che farò lunedì avremo concluso la lunga lista di esami che ci avevano prescritto al centro. Dopodichè dovremo decidere cosa fare... tornare al centro privato dalla brava dottoressa con tutto e chiedere cosa fare, sapendo benissimo che lì fanno solo fecondazione di primo livelli (che comunque non potremo permetterci). E con lei metterci quindi in lista per l'ospedale di Varese che ha lunghe liste d'attesa, sperando che lei possa farci accorciare i tempi... oppure rivolgerci direttamente in un centro del milanese, Humanitas o San Raffaele, che hanno dei tempi quasi immediati per i colloqui d'infertilità e nell'ordine dei 6 mesi per un eventuale icsi. Non so che fare, finora ho lasciato che le cose scorressero comandate dalle richieste dei medici. Davanti a me vedo un percorso sassoso e viscido, dove è facile prendere storte e dover rallentare o cadere e farsi male. Devo essere sincera, nella pma non credo molto. Ho visto troppi fallimenti per pensare che sia così semplice... ma qualcosa dobbiamo pur fare, non possiamo stare qui ad aspettare che il tempo passi e che sia troppo tardi. Nel frattempo continueremo a sperare nel miracolo, quel miracolo che sembra non arrivare mai. Oggi mi sono sentita dire che non dobbiamo forzare la natura ma accettare il volere di Dio e andare avanti, che ci sono problemi più grossi. Il volere di Dio, Dio può volere mai tutto questo dolore per noi? Io questo Dio rifiuto di riconoscerlo allora. I problemi ci sono sempre stati, li hanno tutti, e quindi? Li accettiamo con impotenza senza fare nulla per cercare di risolverli? Gettiamo via i nostri sogni solo perchè la strada è difficile da percorrere e c'è qualcuno che sostiene che Dio non vuole che li raggiungiamo? ahahah e allora perchè mai Gesu ha portato la sua croce con le ginocchia che gli cedevano e senza più forze. Doveva gettarla via, sedersi e aspettare perchè probabilmente il Padre suo non voleva che raggiungesse la vetta. Ecco... a tutte le persone che cercano di smontarvi con la scusa della religione ditegli questo, che la vita si combatte, i problemi si combattono, solo i sassi restano impassibili sulla strada aspettando che acqua, vento e tempesta li modellino. Ma questo non è vivere... Ditegli che se il volere di Dio è tutto questo male, allora probabilmente non è un Dio buono! Perchè che razza di Dio è colui che da i figli a chi non li vuole, a chi li abortisce, a chi li disprezza, a chi li uccide mentre li nega a noi? Ieri una donna coraggiosa mi ha detto di vedere tutto questo non come una punizione... di pensare che se tutto questo è toccato a noi è perchè siamo stati scelti fra molti e c'è un perchè, dobbiamo solo capirlo. Daltronde la nostra religione insegna che il paradiso si raggiunge solo tramite il dolore, tramite la croce. E allora portiamo questa croce combattendo per la vita

giovedì 20 settembre 2012

Tanti pensieri, troppi

Un altro mese è andato, un altro ciclo, un'altra ovulazione, un altro pezzettino di me...
Il dolore mi sta cambiando sempre più, sto diventando una fredda calcolatrice, un'insensibile forse, una persona senza voglia di credere più in nulla perchè non vuole più provare dolore. Vedo ingiustizia ovunque mi volti, non riesco più a guardare una famiglia felice senza pensare che a me tutto questo viene negato e non è giusto. Mi sento cattiva, non sono più nemmeno capace di piangere... Ho voglia solo di isolarmi, di chiudere fuori tutto e tutti e restare sola con me stessa. Una me stessa che non riconosco più allo specchio.
Ora il momento delle pause è finito, ricomincia tutto il cinema. Lunedì abbiamo fatto gli esami del sangue, domani li ritirerò, e mercoledì mio marito farà l'ennesimo spermiogramma con test di capacitazione. Dopodichè si tornerà dall'andrologo e decideremo i prossimi passi. Anche se non ho più voglia, è come se dentro di me fossi già rassegnata. Non riesco più a credere nemmeno nella pma, non riesco più a sperare minimamente di realizzare il nostro sogno. E' come se una nube nera avesse inghiottito tutta la mia vitalità, il mio trovare sempre il lato buono in ogni cosa, la mia voglia di avere sempre una speranza. Quando ripenso a me stessa qualche mese fa mi sembra di rivedere una sconosciuta. Il dolore mi ha cambiata, mi ha reso arida, incapace di credere. Il mio vanto è sempre stato che dentro mi sentivo un'anima da bambina sognatrice, invece ora vedo solo una vecchia inacidita. Non so nemmeno io cosa ho dentro e non lo voglio scoprire perchè ho paura che crollerei se "la cosa" uscisse fuori. So solo che ho una forza che mi trattiene con la faccia incollata al pavimento, mentre io faccio finta di nulla, come se nemmeno me ne accorgessi... la mia vita è una farsa. Pure questo post è orribile, ma non riesce ad uscire null'altro da me, un veleno potente ha cambiato il mio essere nutrendosi di tutto il positivo che riusciva ad incontrare. Scusatemi... spero di tornare tra voi con un umore migliore, spero di uscire presto dalla nebbia che mi ha inghiottita


lunedì 3 settembre 2012

Tristezza...

Le vacanze sono terminate una settimana fa. Sono andate benissimo, siamo riusciti a staccare la testa. Ma ora non sono dell'umore adatto per raccontarvi come è andata. Oggi il mio umore è come il tempo che osservo dalla finestra: cupo, freddo, umido, nero... io sono stanca. Stanca di lottare. Oggi è uno di quei giorni in cui riesco solo a piangermi addosso e vorrei solo sparire in un soffio, cadere giù come una goccia della pioggia che continua a scendere, scivolare sulle strade lasciandomi trascinare senza alcuna voglia di resistere, senza più nulla per cui lottare. Oggi è uno di quei giorni in cui non credo più in nulla, non spero più in niente, e non trovo motivi validi che mi facciano rialzare. Avrei solo voglia di rannicchiarmi e dormire dormire dormire finchè tutto questo non sarà finito. Domani è il nostro secondo anniversario di nozze, ma pure questo sta passando in secondo piano rispetto al mio dolore. Manca solo una manciata di giorni al mio prossimo responso, che sarà come sempre contro di me, rosso. Non mi sforzo nemmeno più di credere che qualcosa possa cambiare, che ci sia qualcuno da qualche parte che pensa a me e che vuole sollevare il peso che mi impedisce ormai di respirare