mercoledì 4 dicembre 2013
Voglia di volare
Mi sento come una farfalla che non ha più la forza di volare.
Mi sento come una farfalla che ha dovuto sostenere per troppo tempo un peso troppo grosso per lei.
Mi sento come una farfalla con le ali lesionate. A cosa serve una farfalla con le ali lesionate?
Mi sento come una farfalla che vorrebbe volare sulle nubi per baciare i suoi angeli, ma non può.
Mi sento come una farfalla a cui hanno tolto la polverina magica sulle sue ali.
Mi sento come una farfalla... e voglio tornare a volare.
E' passata una settimana da quel test positivo. E' passata una settimana da quando ho visto la luce negli occhi di mio marito. E' passata una settimana da quel tripudio di emozioni. E' passata una settimana da quando tutto ha cominciato a finire. Sono passati 2 giorni dal mare di sangue che mi ha invaso.
Giovedì scorso con 2 ali al posto dei piedi io e marito siamo corsi al centro per prendere le beta. Andava tutto bene, me lo sentivo. Il seno mi scoppiava di dolore, non stava più nel reggiseno. Avevo la nausea, leggerissima ma iniziava ad esserci. E il mal di schiena, oh quanto amavo quello strano mal di schiena dopo aver capito che non si trattava di un sintomo da rosse in arrivo. Quante speranze nelle nostre mani intrecciate nel percorso in macchina. Ricordo ogni minimo dettaglio, ogni sospiro, ogni parola... prima che il mondo si fermasse. Nemmeno varcata la porta di uscita del centro stavo già aprendo la busta. Ricordo di aver pensato che mi piaceva che quel centro non sigillasse le buste, così si aprivano senza difficoltà e senza rischiare di tagliarsi. Che pensiero stupido è? Che cosa stupida ricordarsi di questo. Ma questo è stato il mio ultimo pensiero, prima di perdere la facoltà di pensare, prima di vedere quel negativo, prima di restare congelata sulla soglia con marito che mi guardava preoccupato chiedendomi il numero. Il numero... l'ho riguardato un sacco di volte, dopo, perchè non mi capacitavo come le beta potessero essere rilevate da un test e poi azzerarsi in così poco tempo. Perchè quella linea c'era, perchè quella linea non era un sogno e non era un falso positivo, perchè qualcosa c'è stato. Ma se n'è anche andato altrettanto velocemente. Del dopo ricordo solo tanto tanto sonno, ricordo l'orologio che non segnava mai la fine del lavoro, ricordo il vuoto che sentivo dentro, l'incapacità di pensare. Ricordo il viaggio in macchina di ritorno a casa, dove finalmente il mio dolore ha potuto uscire. Ricordo il test clearblue che mi aveva comprato a sorpresa il giorno primo marito, così che dopo le beta avrei potuto farlo e leggere la magica scritta. Ricordo la sua inesorabile scritta NON INCINTA. Ricordo la telefonata a mia mamma, tanto diversa da come l'avevo immaginata, in cui ho cercato di trattanere fallendo le lacrime. Poi ho dimenticato tutto, ho chiuso quel vaso di pandora che ho potuto aprire per poco più di 24 ore. L'ho gettato in un cassetto, nel cassetto più nascosto del mio essere, perchè non voglio ritrovarlo mai più. Voglio solo ricominciare a vivere. vivere senza il pensiero di muco, temperature basali, esami, rapporti a comando, conta dei giorni, esami, controlli, preoccupazioni. Senza controllare cosa mangio e quanto mangio, senza integratori, acido folico, speranze speranze speranze INUTILI. Voglio voltare pagina, voglio smettere di soffrire. Per cosa? Per un sogno? Mi chiedo quando tra qualche tempo mi guarderò indietro di questi 3 anni cosa penserò. Ma ne vale veramente la pena? La vale? Vale tante lacrime e tanto dolore? Fino a poco fa avrei risposto di sì, con decisione e convinzione. Ora... ora non riesco a rispondere. E finchè non avrò risposta io chiudo qui. Ricomincio a vivere. Perchè noi siamo anche altro, non siamo solo macchine per riprodurci. E ci meritiamo altro, forse ci meritiamo molto di più. Molto di più di un figlio. Oh che bestemmia penserete, cosa può esserci più di un figlio. Non lo so, qualcosa ci sarà, magari le lunghe notti di sonno, le giornate a letto a farci le coccole, i cinema e le uscite quando e come vogliamo, senza responsabilità, senza preoccupazioni, senza le frustrazioni che vedo e leggo in tantissime madri che le ammettono o le nascondono dietro falsi sorrisi di appagamento. Quel che so è che io smetto di cercare, non cerco più nulla.
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Ciao. Leggo da un pò il tuo blog, anche io Cercatrice, anche io vivo nell'altalena di speranza e disillusione da un anno. Capisco quello che dici. Lo capisco profondamente. All'ennesima delusione, all'ennesima lieta notizia di un'amica che incinta dopo solo due o tre mesi di tentativi, anche io comincio a pensare che ci deve essere altro. Che ci possiamo riprendere la nostra vita, che possiamo smettere di contare i giorni, di prendere temperature e di studiare il muco come se fossimo biologhe in laboratorio. Sopratutto, penso che comunque sia le cose non cambiano. E' davvero inutile continuare a tormentarsi. Anche se molto spesso sento, nitido, il dolore dell'assenza, di qualcosa che mi è stato privato, credo davvero che dovremmo concentrarci su altro, su di noi. Scusami per la pappardella, ti abbraccio forte.
RispondiEliminaBimba mi dispiace immensamente, non ho parole, e comunque il mio dispiacere non ti serve a niente. Quello che mi sento di dirti è che hai immensamente ragione, che noi meritiamo di stare bene, di goderci i nostri mariti e le nostre vite, e che se la Ricerca deve portare tanto dolore allora sono d'accordo con te, meglio prendersi una bella pausa a tempo indeterminato, e mettere finalmente al primo posto voi due, che siete già una bellissima famiglia piena d'amore. Ti abbraccio con tutto l'affetto che posso e sono con te anche in questa scelta...
RispondiEliminati capisco...solo questo posso dirti...ho vissuto questo lutto due volte e in tre anni mi sono indurita....ti abbraccio forte forte.
RispondiEliminaHai ragione, NOI dobbiamo goderci la nostra vita e te lo dice una che come sai ha perso i sui gemelli a ottobre. Te lo dice una che ha una cognata che lo stesso ottobre è rimasta incinta. Te lo dice una che ha una sorella che a novembre è rimasta incinta. Te lo dice una che ha una sorella che a gennaio partorisce! Come lo chiamo tu tutto questo? Io un crudele accanimento nei miei confronti. Sono così arrabbiata...
RispondiEliminaTesoro ero rimasta indietro di qualche post. Non avevo iniziato dall'ultimo, da questo. E ho sperato tu avessi scritto che era andato tutto bene, tutto da manuale perché, porcazozza, sono stufa di leggere di ricerche, di fallimenti, di test bianchi. E invece no e non sai come mi dispiace. E' normale che tu adesso veda tutto nero ma prendi quel debole positivo come un buon segno. Il segno che tu potrai farcela. Perché ce l'avevi quasi fatta. E lo so bene che con i quasi non si fa la storia ma tanti quasi possono portare ad una vittoria.
RispondiEliminaT'abbraccio forte
con tutto il cuore